L’istrice, noto anche come porcospino, è un mammifero con un aspetto straordinario, e il suo carattere non è da meno. Pur essendo schivo e guardingo, questo animale pacifico adotta comportamenti davvero unici per difendersi dai nemici. Inoltre, stabilisce legami duraturi con i suoi simili, che perdurano per tutta la vita.
Esaminiamo da vicino questo adorabile roditore, che possiede il maggior numero di aculei nella sua specie, e scopriamo anche le notevoli differenze con il riccio.
Istrice italiano: descrizione
Il suo nome scientifico è Hystrix crisata, ma tutti lo conosciamo semplicemente come istrice o porcospino. Appartiene alla famiglia degli istricidi ed è classificabile come un animale notturno.
Aspetto e abilità sensoriali
L’istrice presenta orecchie e occhi molto piccoli, ma è dotato di baffi (vibrisse) estremamente sensibili che l’animale utilizza per orientarsi, cercare il cibo e avvertire il pericolo.
Dimensioni e peso
Si tratta di un mammifero di piccole dimensioni, la cui lunghezza media varia dai 60 agli 80 centimetri (più la coda), con un peso che generalmente non supera i 30 kg.
L’istrice, un animale con aculei potenti
Spesso ci si chiede se l’istrice sia capace di sparare i suoi aculei. Tuttavia, va detto che l’istrice si differenzia notevolmente dai suoi simili per la cospicua presenza di aculei lunghi e pungenti che ricoprono tutto il corpo. Questa caratteristica spesso lo fa confondere con il riccio, ma in realtà le differenze tra questi due animali spinosi sono molto evidenti.
La lunghezza degli aculei dell’istrice

Gli aculei dell’istrice sono in realtà peli lunghi fino a 35 cm, ricoperti di cheratina, che col tempo diventano spessi e amovibili.
La difesa con gli aculei
Gli aculei dell’istrice possono essere agitati e sfregati contro i predatori come meccanismo difensivo. In questi casi, producono un suono simile a un sonaglio e alcuni aculei possono staccarsi e conficcarsi nella pelle dell’avversario, causando profonde ferite.
Tuttavia, non è vero che gli aculei vengono “sparati” dall’animale, come sostenuto da alcune teorie di Aristotele e Shakespeare.
Differenze tra l’istrice e il riccio
Come accennato in precedenza, la principale differenza tra l’istrice e il riccio è che il porcospino non può lanciare i suoi aculei, ma una volta che gli aculei entrano nella pelle dell’avversario, si staccano dalla pelle dell’istrice.
Nonostante condividano gli aculei, il riccio e l’istrice non sono parenti stretti. Il riccio appartiene alla famiglia degli Erinaceidi, mentre l’istrice appartiene alla famiglia degli Isticidi (se vive nelle zone più calde dell’Africa e dell’Asia) o degli Erethizontidi (se vive nel continente americano).
Le dimensioni dei due animali non sono paragonabili: il riccio comune è lungo tra i 20 e 30 cm, mentre l’istrice, indipendentemente dalla famiglia di appartenenza, raggiunge una lunghezza di 60-70 cm. Alcuni istrici del Sud America possono pesare meno di un chilogrammo, ma molti superano i 5 kg, rendendo l’istrice uno dei roditori più grandi del mondo.
Anche la dieta dei due animali è diversa: il riccio è onnivoro, mentre l’istrice è un roditore.
Infine, è importante notare che i porcospini sono più mobili rispetto ai ricci, mostrando una maggiore capacità di spostamento.
Le abilità fisiche dell’istrice
L’istrice, con le sue caratteristiche fisiche uniche, è in grado di compiere movimenti sorprendenti e sfruttare diverse abilità.
Postura eretta e capacità di arrampicarsi
Le piante dei piedi dell’istrice gli consentono di alzarsi sulle zampe posteriori, proprio come fanno gli orsi. Questa postura eretta gli conferisce una maggiore visibilità dell’ambiente circostante. Tuttavia, a differenza degli orsi, l’istrice mostra una particolare propensione ad arrampicarsi sugli alberi. Questa capacità di scalare gli alberi gli offre un rifugio sicuro e un vantaggio nella ricerca di cibo.
I lunghi aculei come arma di difesa
Gli aculei lunghi e pungenti costituiscono la principale arma di difesa dell’istrice contro i predatori. Questi aculei ricoprono tutto il corpo dell’animale e possono essere eretti per formare una sorta di “scudo” protettivo. Quando si sente minacciato, l’istrice può agitare i suoi aculei e sfregiarli contro i predatori, creando un effetto sonoro simile a un tintinnio. Alcuni aculei possono anche staccarsi e conficcarsi nella pelle dell’avversario, infliggendo ferite profonde e dolorose.
Questa combinazione di abilità fisiche e armatura naturale rende l’istrice un animale notevolmente adattato alla sopravvivenza e alla difesa nel suo ambiente.
Carattere e comportamenti dell’istrice
Animale notturno e rifugi sotterranei
L’istrice è un animale principalmente notturno e la sua vita si svolge prevalentemente dopo il calare delle tenebre. Durante il giorno, predilige rifugiarsi in cunicoli che scava con le sue forti unghie, ma può anche trovare riparo nelle cavità dei tronchi o tra le rocce.
Capacità di scavare e vita familiare
L’istrice dimostra una notevole capacità di scavare tunnel e gallerie intricate sotto terra. Questi animali utilizzano le loro tane per vivere insieme alla loro famiglia per tutta la vita. Infatti, l’istrice è un animale monogamo che rimane legato ai membri della sua famiglia per molti anni, se non addirittura per sempre.
Effusioni familiari e comportamenti sociali
All’interno della famiglia, si osservano gesti affettuosi tra i membri. Le madri e i figli, in particolare, si leccano reciprocamente il dorso per rafforzare il legame, ma fortunatamente senza ferirsi grazie alle loro lingue dure e callose.
In generale, l’istrice è un animale schivo ma pacifico, che mette in atto particolari strategie difensive solo quando viene attaccato. In queste situazioni, agita la coda e gli aculei per sembrare più grandi. Se l’avversario non desiste, l’istrice batte i piedi per terra, soffia come i gatti e ringhia.
Spine e combattimenti
Nel combattimento, le spine dell’istrice possono conficcarsi nella pelle dell’avversario, ma non sono velenose e quindi non possono essere mortali. Tuttavia, possono causare ferite anche gravi, soprattutto al muso dei cani. È importante sottolineare che se lasciati in pace, gli istrici non rappresentano una minaccia per nessuno e non sono affatto aggressivi o territoriali.
L’istrice: Pericoloso per l’uomo?
Come già sottolineato, l’istrice non è in grado di “scagliare” i suoi aculei contro un predatore e non rappresenta affatto un pericolo per l’uomo.
Comportamento e rispetto della privacy
L’istrice è un animale che tiene molto alla sua privacy e desidera essere lasciato in pace. Se non si sente minacciato, l’istrice non è in grado di arrecare danno a nessuno.
Spine non velenose ma dolorose
È importante sottolineare che le spine dell’istrice possono conficcarsi nella pelle umana e causare notevole dolore. Tuttavia, poiché non sono velenose, non possono provocare ferite mortali.
In conclusione, l’istrice non rappresenta una minaccia per l’uomo se viene rispettato e lasciato tranquillo. Le sue spine possono essere dolorose, ma non c’è motivo di preoccuparsi per ferite gravi o pericolose.
La dieta dell’istrice
L’istrice è un mammifero vegetariano che si nutre principalmente di frutta, erba, rametti e germogli. A volte, può integrare la sua dieta con frammenti di ossa per ottenere una buona dose di calcio.
Preferenze alimentari
A differenza dei ricci, che sono carnivori, l’istrice non si nutre di insetti o larve. Invece, l’istrice mostra una vera passione per l’uva, le patate e il mais, di cui fa veri e propri festini rubando i raccolti dai campi.
Abilità di arrampicarsi sugli alberi
Va notato che l’istrice, nonostante le sue preferenze alimentari, non vive sugli alberi, ma può arrampicarsi su di essi per cercare cibo o riparo.
In definitiva, l’istrice ha una dieta vegetariana che comprende frutta, erba, rametti e germogli, e mostra una predilezione per l’uva, le patate e il mais. Nonostante la capacità di arrampicarsi sugli alberi, l’istrice non è un animale arboreo a tutti gli effetti.
Il habitat dell’istrice
L’istrice è una specie che si distribuisce in diverse parti del mondo, includendo anche l’Italia, dove è comunemente presente in molte regioni dello Stivale.
Preferenze di habitat
L’habitat ideale dell’istrice comprende le zone coltivate, le campagne, le foreste e i deserti aridi. In effetti, l’istrice è diffuso in diverse aree, ma la sua presenza è particolarmente accentuata in Italia, nell’Africa subsahariana e nel Maghreb.
Adattabilità sugli alberi e minacce

È interessante notare che l’istrice può anche vivere sugli alberi, dimostrando un’adattabilità eccezionale. Nonostante sia una specie protetta, l’istrice rimane ancora vittima di bracconaggio a causa della sua carne tenera e, secondo alcune fonti, gustosa.
In conclusione, l’istrice occupa diversi habitat in tutto il mondo, inclusa l’Italia, e mostra una notevole adattabilità alla vita sugli alberi. Tuttavia, la sua sopravvivenza è minacciata dal bracconaggio nonostante sia una specie protetta.
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