Il ghiro è un animale notturno, appartenente alla famiglia dei Gliridi, specie Glis. È un mammifero roditore, uno degli esemplari più antichi sulla Terra.
Spesso usiamo il termine “ghiro” per descrivere qualcuno che ama dormire. Questo perché il ghiro va in letargo per molti mesi e durante il giorno preferisce rimanere rintanato nel suo rifugio.
Ghiro: Aspetto
Il ghiro è un animale di piccole dimensioni, non supera i 30 cm di lunghezza, e somiglia molto allo scoiattolo.
Presenta orecchie tonde e molto piccole, mentre il muso è allungato e termina con vibrisse, simili a organi tattili come quelli dei gatti. Gli occhi sono scuri e i denti incisivi sono molto affilati, permettendo al ghiro di rosicchiare il legno.
Il corpo è interamente ricoperto da una pelliccia grigia e marrone, che diventa bianca nella parte ventrale. La coda è lunga, fino a 15 cm, e molto folta. Il peso varia tra i 70 e i 180 grammi. In media, il ghiro vive 6 anni, anche se spesso la sua vita è più breve.
Riproduzione
Il ghiro raggiunge la maturità sessuale a pochi mesi di età e si accoppia al termine del letargo, che avviene in primavera ma anche in autunno.
Le femmine danno alla luce una sola volta all’anno e la gravidanza dura solo un mese. I cuccioli nascono durante l’estate, in numero variabile da 2 a 8.
Alla nascita, i piccoli sono ciechi e senza pelo e rimangono nella tana con la madre. Dopo circa 3 settimane vengono svezzati e sono pronti per iniziare la loro vita indipendente come gli adulti.
La tana in cui la madre accudisce i suoi cuccioli viene costruita in cima agli alberi, per evitare predatori. Questa tana è diversa da quella utilizzata durante il letargo, che si trova invece più in basso.
In alcuni casi, la tana per il letargo può essere costruita anche in fienili abbandonati, cavità sotterranee o in qualsiasi luogo che offra riparo.
Durante il letargo, il ghiro si avvolge su se stesso.

Abitudini del ghiro
Il nido è il luogo preferito del ghiro, dove trascorre la maggior parte della giornata. Esce all’aria aperta solo dopo il tramonto e si rintana all’alba, rendendo difficile incontrarlo.
La sua dieta comprende nocciole, castagne, ghiande, frutti di bosco, bacche e uova di altri animali. In alcuni casi, può anche cibarsi di insetti. Prima di entrare in letargo, è comune vederlo fare provviste nei pressi di un nocciolo. Talvolta si può trovare un’immagine di un ghiro che sembra annusare dei fiori su Internet, ma in realtà sta facendo uno spuntino con i fiori.
Nonostante il letargo, il ghiro è un animale attivo. Si arrampica facilmente sugli alberi e salta agilmente da un ramo all’altro, dimostrando astuzia e intelligenza.
Dove vive
Il ghiro ha un’ampia distribuzione in molte zone dell’Asia e dell’Europa, tra cui la parte settentrionale dell’Iran, la Spagna e la Francia. In Italia, si trova diffusamente, incluso in Sicilia e Sardegna.
Il suo habitat naturale sono i boschi, in particolare gli alberi. Costruisce il suo nido nelle cavità degli alberi utilizzando foglie, pezzi di corteccia e muschio.
Oggi è possibile trovarli anche nelle aree urbane, come parchi, giardini e grandi distese. Di solito vivono in piccoli gruppi, preferendo la compagnia di altri esemplari della stessa specie. Amano giocare lottando e rincorrendosi.
Il letargo del ghiro
Il letargo del ghiro dura circa 6-7 mesi, ma non è un sonno continuo. Il ghiro si sveglia periodicamente per mangiare le scorte accumulate nella sua tana.
Già dall’autunno inizia a cercare cibo per garantirsi una buona riserva durante l’inverno.
Il letargo è un fenomeno naturale che coinvolge molti animali durante i mesi più freddi dell’anno. Tra questi, il ghiro è uno degli esempi più interessanti. Durante questo periodo, il ghiro entra in uno stato di dormienza profonda che gli consente di conservare energia e affrontare le avverse condizioni climatiche.
Il ghiro: abitudini durante il letargo
Quando inizia il letargo, il ghiro adotta una posizione particolare. Si raggomita su se stesso, avvolgendo la coda intorno al corpo, e si addormenta in questa posizione protettiva. Questo comportamento gli permette di mantenere la temperatura corporea costante e di ridurre al minimo il metabolismo.
Conservazione dell’energia
Il ghiro è in grado di entrare in uno stato di letargo grazie a una serie di adattamenti fisiologici. Durante questo periodo di dormienza, il suo metabolismo rallenta notevolmente, riducendo il consumo di energia. Questo gli consente di sopravvivere anche quando le risorse alimentari sono scarse. Inoltre, la posizione raggomitolata aiuta a trattenere il calore corporeo, evitando la dispersione di energia.
Durante il letargo, il ghiro non si sveglia per cercare cibo, ma si affida alle riserve di grasso accumulate nel corpo durante l’estate e l’autunno. Queste riserve forniscono l’energia necessaria per sopravvivere durante i mesi di inattività.
Una volta che le temperature iniziano a salire e le risorse alimentari diventano più abbondanti, il ghiro si sveglia dal letargo e riprende le sue normali attività.
Curiosità sul ghiro: scopriamo di più su questo affascinante animaletto

Il ghiro è un animale ricco di peculiarità e curiosità che spesso rimangono sconosciute. Esploriamo alcuni dettagli che ci aiuteranno a conoscere meglio questo affascinante roditore.
Una specie protetta in ritardo
A partire dal 2006, il ghiro è stato finalmente riconosciuto in Italia come specie protetta. Tuttavia, questo riconoscimento è arrivato con notevole ritardo rispetto ad altri paesi. Ad esempio, nel Regno Unito il ghiro è protetto dal 1993. Nel corso dei secoli, il ghiro è stato oggetto di caccia a causa della sua carne, rinomata per la sua tenerezza. Gli antichi Romani lo consumavano frequentemente.
Una varietà di specie di ghiri
Spesso parliamo del ghiro come se fosse una singola specie con caratteristiche uniformi in tutto il mondo. Tuttavia, la realtà è diversa: esistono quasi una trentina di specie di ghiri, ognuna con caratteristiche distinte. Alcune specie sono più grandi di altre, mentre alcune presentano maschere scure intorno agli occhi, simili a quelle dei procioni.
Una specie antica
Nonostante il loro aspetto innocente e indifeso, i ghiri sono tra le specie di roditori più antiche del pianeta. Sono stati ritrovati fossili di ghiri risalenti al primo Eocene, un periodo compreso tra 33 e 56 milioni di anni fa. Questo significa che i ghiri vivevano in un’epoca in cui coesistevano i progenitori dei cavalli e alcuni primati.
Rumori e difese insolite
Può sorprendere sapere che questo piccolo roditore è piuttosto rumoroso: emette continuamente squittii, sia durante le sue attività che durante il sonno.
Quando si trova in pericolo, il ghiro ha delle strategie di difesa uniche. È in grado di perdere parte della sua coda per sfuggire ai predatori. Inoltre, assume una posizione caratteristica: si erge sulle zampe posteriori e inizia a battere le zampe anteriori come se stesse applaudendo, producendo un suono simile a un ronzio.
Stai visualizzando questo articolo su Ghiro: scopri tutto sull’animale noto come il “dormiglione” per eccellenza. Speriamo che questo articolo ti fornisca le informazioni necessarie.